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Ali abbozzate, o grandi pinne. Un affusolato volto da pesce. Come una folle aguglia. Gambe corte. Braccia lunghe. La schiena curva, sovrastata da una lunga pinna che si prolunga fino alla sommità appiattita del capo. Dagon. Padre Dagon. Il più grande tra quelli che servono colui che è morto, ma che tuttavia sogna. Padre Dagon, detto lo sposo di Madre Hydra. Così si dice nel Pacifico. E nell'Arcipelago di Stoccolma. Dopo il successo di "Culti svedesi", torna Anders Fager con "Relazioni interspecie", la seconda raccolta di racconti che va a comporre la trilogia del "Mondo dei Culti". Storie forti dalle tinte fosche e cupe, un miasma che non lascia spazio a compromessi, una nuova visione dei Miti di Cthulhu, in un mondo in cui le entità del pantheon lovecraftiano si sono insinuate sulla Terra, nascoste agli occhi dei comuni mortali, a definire la follia, la violenza, la corruzione della società moderna. Anders Fager reinterpreta l'horror moderno con uno stile del tutto personale definito: "cosa accadrebbe se James Ellroy incontrasse H.P. Lovecraft".